Sponz Fest
Spesso per noi amanti della fotografia è quasi un vizio andare alla ricerca di luoghi, scene da fotografare lontane dalla nostra realtà e quotidianità, soprattutto se riguarda la realtà di un piccolo paese.
Ho deciso quindi di dedicare uno spazio a qualcosa di molto vicino a me, il luogo in cui sono nato, ho vissuto e vivo tutt'ora, cogliendo la veste migliore, quella di un paese in festa.
Ho preso parte come fotografo al Festival di Calitri, "Sponz fest", ideato e curato dal direttore artistico Vinicio Capossela, il quale ha cercato di far rivivere le tradizioni popolari di un tempo a partire dal Tema dello "Sposalizio", sottolineando come il matrimonio rappresentasse un vero e proprio momento di gioia, che legava sposi e invitati.
Come racconta lo stesso Vinicio <<nel secondo dopo guerra il matrimonio era il corpo e il pane della comunità e la musica che accompagnava il rito era umile e doveva solo far ballare>>.
Nel corso dei quattro anni della manifestazione sono stati affrontati tanti temi, invitati molti artisti, respirando un'aria mista di letteratura e musica allo stesso tempo.
Il festival ha abbracciato paesi limitrofi all'insegna di itinerari ricchi di luoghi da riscoprire.
Il mio compito è stato quello di documentare e raccontare tutti i momenti che hanno caratterizzato il festival, dall'alba al tramonto, immortalando la moltitudine di eventi, che ha fatto si che fosse una festa senza tempo.
Ho deciso quindi di dedicare uno spazio a qualcosa di molto vicino a me, il luogo in cui sono nato, ho vissuto e vivo tutt'ora, cogliendo la veste migliore, quella di un paese in festa.
Ho preso parte come fotografo al Festival di Calitri, "Sponz fest", ideato e curato dal direttore artistico Vinicio Capossela, il quale ha cercato di far rivivere le tradizioni popolari di un tempo a partire dal Tema dello "Sposalizio", sottolineando come il matrimonio rappresentasse un vero e proprio momento di gioia, che legava sposi e invitati.
Come racconta lo stesso Vinicio <<nel secondo dopo guerra il matrimonio era il corpo e il pane della comunità e la musica che accompagnava il rito era umile e doveva solo far ballare>>.
Nel corso dei quattro anni della manifestazione sono stati affrontati tanti temi, invitati molti artisti, respirando un'aria mista di letteratura e musica allo stesso tempo.
Il festival ha abbracciato paesi limitrofi all'insegna di itinerari ricchi di luoghi da riscoprire.
Il mio compito è stato quello di documentare e raccontare tutti i momenti che hanno caratterizzato il festival, dall'alba al tramonto, immortalando la moltitudine di eventi, che ha fatto si che fosse una festa senza tempo.
